Ti sei mai chiesto qual’è la differenza tra reazione e resistenza al fuoco?
La reazione e la resistenza al fuoco rientrano in quella che è la protezione passiva che si ottiene, in fase di progettazione:
- riducendo il carico di incendio;
- scegliendo materiali di arredamento (moquette, tappezzeria, ecc.) poco combustibili, ossia con un basso grado di partecipazione all’incendio;
- attuando un’opportuna compartimentazione dei locali conferendo alle strutture adeguata resistenza al fuoco;
- prevedendo vie d’esodo e luoghi sicuri che risultino adeguati per numero, localizzazione e caratteristiche dell’edificio.
Per reazione al fuoco di un materiale combustibile si intende il suo grado di partecipazione al fuoco da cui è investito. Sotto tale riguardo i materiali sono assegnati a sei classi di reazione al fuoco a partire dalla classe 0 (materiali non combustibili) fino alla classe 5 (materiali altamente combustibili, il cui impiego è sconsigliabile).
Le norme di prevenzione incendi relative alle varie attività soggette al controllo e alle verifiche dei Vigili del Fuoco stabiliscono, caso per caso, quale debba essere la classe dei materiali di arredamento e di costruzione da utilizzare negli ambienti previsti dal progetto.
Lo sviluppo di un incendio all’interno di un ambiente confinato, può essere illustrato con riferimento all’andamento temporale della temperatura media durante l’incendio.
Tale curva permette di individuare più fasi durante lo sviluppo dell’incendio:
- L’IGNIZIONE;
- LO SVILUPPO PREFLASHOVER (PROPAGAZIONE);
- IL FLASHOVER;
- L’INCENDIO COMPLETAMENTE SVILUPPATO (INCENDIO GENERALIZZATO);
- DECADIMENTO FINALE (ESTINZIONE).
Studiando le diverse fasi dell’incendio possiamo notare che la caratteristica di reazione al fuoco dei materiali influisce nella prima e seconda fase del’incendio, ovvero nell’innesco e nella propagazione.
In riferimento al DM 10 marzo 2010 si stabiliscono le caratteristiche che devono possedere i prodotti installati in attività ricomprese nel campo di applicazione delle vigenti disposizioni tecniche di prevenzione incendi;
- Definisce “incombustibili” i prodotti classificati A1 (o A1FL A1L);
- Definisce “non classificati” i prodotti F (o FFL O FL);
- Non definisce alcuna equivalenza fra classi italiane e classi europee (i metodi di prova sono differenti!)
Nel “D.M. 15 marzo 2005 – Art. 4. Prodotti installati lungo le vie di esodo” si legge:
- Negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei passaggi in genere, in luogo di prodotti di classe 1, e nei limiti per essi stabiliti dalle specifiche disposizioni di prevenzione incendi, sono installati prodotti classificati in una delle seguenti classi di reazione al fuoco, in funzione del tipo di impiego previsto:
Le norme descrivono i metodi da seguire per la determinazione dei tempi di post-combustione e post-incandescenza della zona danneggiata dal fuoco e dal gocciolamento, con riferimento a materiali combustibili suscettibili di essere investiti dalla fiamma sia su entrambe le facce (ad esempio perché sospesi verticalmente), sia su una sola faccia.
La norma UNI 9174:2010 descrive un metodo per la determinazione della velocità di propagazione della fiamma lungo una superficie, della post incandescenza, della zona danneggiata e del gocciolamento su una provetta sottoposta all’azione di una fiamma di innesco in presenza si calore radiante.
Altre norme (UNI9175:2010-9796:2014 e UNI EN 71-2:2014) si riferiscono alla reazione al fuoco dei mobili imbottiti, dei prodotti verniciati ignifughi applicati su materiali legnosi.Quindi chiarito il concetto di reazione al fuoco e facendo riferimento all’articolo precedente: “REI o non REI” sembra chiara la differenza tra reazione e resistenza al fuoco.
Infatti la prima verrà correttamente utilizzata ogni volta che si parla dei materiali che possono partecipare alla combustione mentre si parla di resistenza al fuoco per descrivere l’attitudine di un elemento da costruzione a conservare per un tempo determinato la:
- Stabilità (R)
- Tenuta (E)
- Isolamento (I)
Inoltre tornando alla curva naturale in cui si individuano le fasi dell’incendio, dalla tabella seguente si nota che la resistenza al fuoco fa riferimento ad una fase di pieno sviluppo dell’incendio.