Classificazione di resistenza al fuoco
Con il termine resistenza al fuoco i intende l’attitudine di un elemento da costruzione a conservare per un tempo determinato la “stabilità” (R), la “tenuta” (E) e (I) “isolamento termico”, così definiti:
- La stabilità “Resistance” è l’attitudine a conservare la resistenza meccanica per i carichi previsti;
- La tenuta “Entretenir / Etanchéité” è l’attitudine a non lasciare passare ne produrre (se sottoposto all’azione del fuoco su di un lato) fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto;
- L’isolamento termico “Isolement” è l’attitudine che una struttura manifesta a ridurre, entro un dato limite, la trasmissione del calore.
Pertanto i tre simboli REI, EI, R identificano elementi costruttivi che devono conservare, per un tempo determinato, le caratteristiche indicate nel prospetto seguente:
Per resistenza al fuoco (in forno) di un elemento costruttivo si intende il tempo dopo il quale l’elemento, sottoposto a prova di fuoco in forno, non soddisfa più le esigenze funzionali alle quali deve rispondere.
Il tempo viene misurato in minuti, a partire dall’istante di accensione del fuoco. La prova di fuoco è effettuata con modalità normalizzate, secondo la ISO834 che realizza le condizioni operative più severe di quelle che si verificano nella maggior parte delle condizioni reali.
Le condizioni di riscaldamento e pressione, i criteri generali di prova, i criteri generali di prova, le caratteristiche dei forni sono stabiliti dalla norma UNI 7678.
I criteri specifici per le prove sui seguenti elementi costruttivi:
- muri e divisori;
- pilastri;
- travi;
- solai con o senza contro-soffitto;
- coperture con o senza contro-soffitto
I criteri specifici per prove su porte ed altri elementi di chiusura sono stabiliti dalla norma UNI 9723.
La durata di resistenza al fuoco (effettiva) di un locale o di una struttura sottoposti a incendio reale è in relazione diretta con la quantità di materiale combustibile presente, espressa come “carico di incendio”, ed è, generalmente, maggiore della durata di resistenza determinata eseguendo una prova in forno con curva standard, e con lo stesso carico di incendio.
Il numero n indica la classe di resistenza al fuoco.
Le classi di resistenza al fuoco sono: 10, 15, 20, 30, 45, 60, 90, 120, 180, 240 e 360, ed esprimono il tempo, in minuti primi, durante il quale la resistenza al fuoco deve essere garantita; l’arrotondamento del tempo cui avviene il fallimento dei criteri citati sopra (R, E, I e, quando valutata e sempre in alternativa ad I, W) si fa per difetto.
Quindi, per una durata pari a 60 min. di incendio standard (curva ISO34), qual’è la dicitura corretta da utilizzare?
E quando utilizziamo una curva naturale d’incendio? Risulta ancora corretta una sigla tipo REI60?
In caso di applicazione del D.M. 3 agosto 2015, il capitolo S.2 “Resistenza al fuoco”, prevede l’utilizzo di soluzioni conformi o alternative.
Nell’applicazione delle soluzioni alternative in più punti del D.M. si parla di minuti di resistenza al fuoco, non facendo più ricorso alla simbologia REI.
Questo perché l’utilizzo delle soluzioni alternative prevede l’applicazione della curva naturale d’incendio, avvero la reale variazione termica dei gas che lambiscono la superficie dei diversi elementi strutturali.
L’utilizzo della curva naturale, tiene conto dell’evento, fin dai primi istanti in cui si innesca, a differenza della curva ISO834 che si sviluppa già in condizioni di flashover (incendio compiutamente sviluppato).
Questo comporta una differente terminologia in cui è più corretto parlare di “minuti di incendio” considerando tutte le sue fasi (es.60 minuti di incendio).
Un’altro dubbio che sorge spesso in questo argomento? E’ corretto parlare di porte o portoni REI?
Vista la classificazione appena effettuata e poichè risulta evidente che una porta non ha funzione strutturale ma solo quella di garantire la compartimentazione per un tempo congruo al livello di rischio presente, la dicitura corretta sarà quindi EInn con:
nn tempo espresso in minuti.
