Il capitolo S.9 – Operatività antincendio del D.M. 18 ottobre 2019, ha lo scopo di agevolare l’efficace conduzione di interventi di soccorso dei Vigili del fuoco in tutte le attività.
In particolare si definiscono diversi livelli di prestazione tra cui:
Tali livelli vengono attribuiti con i seguenti criteri definiti dalla Regola Tecnica Orizzontale.
Nel caso in cui si ricada nel livello III, le soluzioni conformi della RTO sono:
S.9.4.2 Soluzioni conformi per il livello di prestazione III
1.Devono essere rispettate le prescrizioni previste per le soluzioni conformi del livello di prestazione II.
2.In assenza di protezione interna della rete idranti, nelle attività a più piani fuori terra o interrati, deve essere prevista la colonna a secco di cui al paragrafo S.9.7.
3.In assenza di protezione esterna della rete idranti propria dell’attività, deve essere disponibile almeno un idrante, derivato dalla rete interna oppure collegato alla rete pubblica, raggiungibile con un percorso massimo di 500 m dai confini dell’attività; tale idrante deve assicurare un’erogazione minima di 300 litri/minuto per una durata ≥ 60 minuti.
4.I sistemi di controllo e comando dei servizi di sicurezza destinati a funzionare in caso di incendio (es. quadri di controllo dei SEFC, degli impianti di spegnimento, degli IRAI, …) devono essere ubicati nel centro di gestione delle emergenze, se previsto, e comunque in posizione segnalata e facilmente raggiungibile durante l’incendio. La posizione e le logiche di funzionamento devono essere considerate nella gestione della sicurezza antincendio (capitolo S.5), anche ai fini di agevolare l’operato delle squadre dei Vigili del fuoco.
5.Gli organi di intercettazione, controllo, arresto e manovra degli impianti tecnologici e di processo al servizio dell’attività rilevanti ai fini dell’incendio (es. impianto elettrico, adduzione gas naturale, impianti di ventilazione, impianti di produzione, …) devono essere ubicati in posizione segnalata e facilmente raggiungibile durante l’incendio. La posizione e le logiche di funzionamento devono essere considerate nella gestione della sicurezza antincendio (capitolo S.5), anche ai fini di agevolare l’operato delle squadre dei Vigili del fuoco.
Cartellonistica per la rete idranti pubblica
Nel caso in cui nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, si ricada nel livello III per il capitolo S9 e vi sia assenza della protezione esterna è necessario verificare che vi sia almeno un idrante collegato alla rete pubblica, raggiungibile con un percorso massimo di 500 m dai confini dell’attività; tale idrante deve assicurare un’erogazione minima di 300 litri/minuto per una durata ≥ 60 minuti.
In questo caso è utile analizzare l’apposita segnaletica predisposta su via pubblica
Gli idranti sottosuolo a Milano sono tutti segnalati con un cartello ovale con la lettera I nera e i numeri a destra o a sinistra e sotto. In alternativa, il cartello può essere un quadrato su fondo bianco e bordo rosso. Questi cartelli indicano a quanti metri indietro, a destra o sinistra rispetto al cartello, ci si deve muovere per trovare il primo idrante.
Gli idranti UNI 70 sono essenziali per la sicurezza in numerosi luoghi di lavoro e non solo.
Detto questo è possibile entrare nello specifico delle caratteristiche dell’idrante UNI 70. Il suddetto dispositivo di sicurezza, deve essere contraddistinto dalla presenza della marcatura CE.
La UNI 10779 cosa dice di preciso? Che deve esserci una distanza di 60 metri tra un dispositivo e l’altro. Anche in questo caso è da tenere in conto una distanza dai muri perimetrali del fabbricato. La suddetta deve essere compresa tra i 5 e i 10 metri.
Gli idranti UNI 70 possono essere installati sia internamente, sia esternamente ai fabbricati. Nel primo caso, chiaramente, si ricorre a cassette protettive da incasso con manichette che possono essere lunghe dai 20 ai 30 metri e che devono avere delle dimensioni minime standardizzate. In generale il materiale utilizzato per le cassette è l’acciaio, che può essere inox o verniciato.