La valutazione del rischio di incendio è un problema complesso, sia in fase di progettazione che in fase di analisi di edifici esistenti.
In entrambi i casi la normativa si limita a prescrivere dei requisiti e dei criteri di massima, perlopiù qualitativi. In molti casi il progettista antincendio deve dimostrare che attraverso l’adozione di alcune modifiche progettuali e di procedure di emergenza, è possibile garantire un’accettabile riduzione del rischio di incendio.
Tale ricerca di tali dati potrebbe essere condotta sperimentalmente, ricreando un modello fisico dello scenario di indagine: ma naturalmente questo è troppo oneroso nella maggior parte dei casi. Diventa quindi essenziale individuare dei criteri di similitudine e confronto tra i possibili diversi scenari che il progettista deve valutare.
Alcune metodologie di approccio al problema sono:
- Metodo probabilistico
- Metodo stocastico
- Metodo ingegneristico
Il metodo probabilistico consiste nella determinazione della probabilità con cui, a seguito di un incendio si verifica un danno in un’attività, associando probabilità a tutti i parametri in grado di influenzare l’incendio.
Il metodo stocastico si basa su modelli come quello di Markov.
Questi approcci non considerano in modo quantitativo la fisica dell’incendio.
L’approccio ingegneristico si basa invece sull’uso di modelli deterministici, nei quali le leggi della fisica e della chimica vengano utilizzate per determinare lo sviluppo di un incendio in un’attività con un certo scenario di incendio di progetto.
Inoltre non procede per analogia o similitudine di casi simili ma permette la valutazione dello specifico scenario di incendio. Comporta però l’introduzione di un’incertezza dovuta alle approssimazioni necessarie introdotte dai modelli poi, per ottenere risultati qualitativi utilizzabili in ambito ingegneristico.
Ogni modello matematico di interpretazione di un fenomeno fisico comporta l’assunzione di ipotesi semplificative. Tra i modelli sviluppati e di uso comune per l’ingegneria antincendio troviamo:
- modelli a zone
- modelli di campo
I modelli di campo rappresentano una classe di modelli deterministici dell’approccio ingegneristico dell’ingegneria antincendio. Si basano sulla risoluzione, attraverso i metodi della fluidodinamica numerica (CFD) delle equazioni del moto dei fluidi (conservazione della massa, della quantità di moto e dell’energia); inoltre la combustione associata all’incendio è tenuta in considerazione attraverso l’introduzione di modelli di combustione che forniscono dei termini sorgente alle equazioni di conservazione dell’energia e delle masse delle specie chimiche che si ipotizzano presenti nell’ambiente, a seconda della natura dei combustibili nello scenario di incendio.
Il domino oggetto di analisi viene suddiviso in una griglia tridimensionale e il sistema di equazioni differenziali viene risolto in queste celle.
Questi modelli di campo hanno quindi l’obiettivo di determinare la distribuzione spaziale e temporale delle grandezze fisiche caratteristiche di uno scenario di incendio e perciò si deve risolvere sia il problema fluidodinamico che il problema termico associati.
I nostri professionisti antincendio esperti nei modelli FDS possono aiutarti in queste complesse analisi ai fini antincendio.